Nutrizione e infiammazione: le basi di un alterato rapporto tra rame e zinco plasmatico nell’anziano
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Keywords
Abstract
Riassunto
In considerazione dell’aumento proporzionale del numero di anziani nella popolazione italiana, l’interesse verso biomarcatori in grado di predire il declino funzionale e la mortalità nell’anziano, nonché di suggerire eventuali strategie preventive, sta rapidamente aumentando. Tra i diversi biomarcatori che hanno suscitato un recente interesse scientifico, il tra rapporto rame e zinco plasmatico sembra particolarmente interessante. Alti valori di questo rapporto sembrano, infatti, fortemente associati alla mortalità nella popolazione molto anziana e in pazienti affetti da malattie cardiovascolari e cancro. Si suppone che l’aumentare dello stato di infiammazione cronico caratteristico del soggetto anziano e che cambiamenti deleteri nelle abitudini alimentari possano contribuire a determinare un aumento del valore di questo biomarcatore. In questo lavoro abbiamo seguito una popolazione (n. 302) di età compresa tra i 60-100 anni per circa 3 anni ed abbiamo confermato che all’interno di questo range di età il rapporto tra rame e zinco plasmatico si conferma quale fattore predittivo di mortalità. La sua correlazione diretta con la proteina C reattiva e le correlazioni inverse con l’assunzione giornaliera di zinco dalla dieta e con l’albumina suggeriscono che una concomitanza di fattori nutrizionali e infiammatori contribuiscono ad aumentare i livelli di questo biomarcatore. Possibili strategie di intervento sulla base di questi risultati sono argomento di discussione.
Nutrition and inflammation: the basis for an altered plasma copper to zinc ratio in elderly
Summary
As the proportion of older individuals within the population is increasing rapidly in Italy, there is substantial interest in biomarkers capable to predict functional decline and mortality in elderly and to suggest potential preventive strategies. Among the different biomarkers that in these years raised particular scientific interest in gerontological and geriatric research, the plasma copper to zinc ratio seems particularly intriguing. Indeed, high levels of this ratio seem to be strongly associated with mortality in the oldest old and in patients affected by cardiovascular diseases or cancer. It has been hypothesized that a chronic inflammatory status as commonly found in elderly subjects, as well as deleterious changes in dietary habits might contribute to increase the values of this biomarker. In this manuscript we followed-up for 3 years a population of elderly subjects (n.302, age range 60-100) confirming that copper to zinc ratio is a strong predictor of mortality in elderly. Its direct correlation with C reactive protein and inverse correlation with dietary intake of zinc as well as serum albumin suggest that nutritional and inflammatory factors synergically interact to explain the levels of this biomarker. Potential preventive intervention strategies on the basis of these results are discussed.
In considerazione dell’aumento proporzionale del numero di anziani nella popolazione italiana, l’interesse verso biomarcatori in grado di predire il declino funzionale e la mortalità nell’anziano, nonché di suggerire eventuali strategie preventive, sta rapidamente aumentando. Tra i diversi biomarcatori che hanno suscitato un recente interesse scientifico, il tra rapporto rame e zinco plasmatico sembra particolarmente interessante. Alti valori di questo rapporto sembrano, infatti, fortemente associati alla mortalità nella popolazione molto anziana e in pazienti affetti da malattie cardiovascolari e cancro. Si suppone che l’aumentare dello stato di infiammazione cronico caratteristico del soggetto anziano e che cambiamenti deleteri nelle abitudini alimentari possano contribuire a determinare un aumento del valore di questo biomarcatore. In questo lavoro abbiamo seguito una popolazione (n. 302) di età compresa tra i 60-100 anni per circa 3 anni ed abbiamo confermato che all’interno di questo range di età il rapporto tra rame e zinco plasmatico si conferma quale fattore predittivo di mortalità. La sua correlazione diretta con la proteina C reattiva e le correlazioni inverse con l’assunzione giornaliera di zinco dalla dieta e con l’albumina suggeriscono che una concomitanza di fattori nutrizionali e infiammatori contribuiscono ad aumentare i livelli di questo biomarcatore. Possibili strategie di intervento sulla base di questi risultati sono argomento di discussione.
Nutrition and inflammation: the basis for an altered plasma copper to zinc ratio in elderly
Summary
As the proportion of older individuals within the population is increasing rapidly in Italy, there is substantial interest in biomarkers capable to predict functional decline and mortality in elderly and to suggest potential preventive strategies. Among the different biomarkers that in these years raised particular scientific interest in gerontological and geriatric research, the plasma copper to zinc ratio seems particularly intriguing. Indeed, high levels of this ratio seem to be strongly associated with mortality in the oldest old and in patients affected by cardiovascular diseases or cancer. It has been hypothesized that a chronic inflammatory status as commonly found in elderly subjects, as well as deleterious changes in dietary habits might contribute to increase the values of this biomarker. In this manuscript we followed-up for 3 years a population of elderly subjects (n.302, age range 60-100) confirming that copper to zinc ratio is a strong predictor of mortality in elderly. Its direct correlation with C reactive protein and inverse correlation with dietary intake of zinc as well as serum albumin suggest that nutritional and inflammatory factors synergically interact to explain the levels of this biomarker. Potential preventive intervention strategies on the basis of these results are discussed.