Salute e lavoro dopo procedure invasive cardiache, riabilitazione e valutazione occupazionale: studio prospettico pluriennale

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Fabrizio Scafa
Giuseppe Calsamiglia
Paola Cadei
Emanuela Pettenuzzo
Giovanni Forni
Stefano Massimo Candura

Keywords

Myocardial revascularization, valvular substitution, heart surgery, cardiac rehabilitation, work resumption, work fitness

Abstract

Introduzione: La nostra precedente esperienza con il protocollo “CardioLavoro” (attivo dal 2005) ha dimostrato l’utilità dell’interazione tra medico del lavoro e cardiologo per facilitare la ripresa lavorativa dopo procedure cardiologiche invasive e successiva riabilitazione, adattando le mansioni alle mutate capacità fisiche. Obiettivi: Verificare lo stato di salute e la situazione lavorativa dei soggetti in precedenza indagati, anni dopo il loro completamento del protocollo. Metodi: Sono stati contattati 125 pazienti inseriti nel protocollo dal 2005 al 2011: 4 risultavano deceduti; 101 (94 maschi e 7 femmine; età media: 49,2 anni) hanno aderito allo studio. Sono stati raccolti i dati clinici (dall’archivio informatico ospedaliero) e informazioni su aderenza alle prescrizioni e attività occupazionale (tramite intervista). Agli intervistati è stato inoltre chiesto di esprimere un giudizio soggettivo sul proprio stato di salute, sul reinserimento lavorativo e sull’utilità delle prescrizioni riguardanti la mansione. Risultati: Oltre all’elevata sopravvivenza, l’indagine ha evidenziato mantenimento di soddisfacenti condizioni cliniche (buona funzione ventricolare sinistra, tolleranza allo sforzo, rare ricadute cardiologiche, poche assenze per malattia), aderenza alle prescrizioni, alto tasso d’occupazione, elevato grado di soddisfazione soggettiva. Conclusioni: Lo studio conferma l’importanza di un’appropriata riabilitazione dopo evento cardiaco acuto e la necessità di un approccio interdisciplinare che coinvolga il medico del lavoro. Seguendo tale strategia, i pazienti non solo possono riprendere il lavoro rapidamente, efficacemente e con minimo rischio, ma tendono a mantenerlo e a raggiungere l’età pensionabile in buone condizioni di salute.

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