Cambiamento climatico ed effetti sulla salute e sulla produttività dei lavoratori: revisione della letteratura sugli effetti dell’esposizione al calore nei luoghi di lavoro

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Miriam Levi
Tord Kjellstrom
Alberto Baldasseroni

Keywords

Cambiamenti climatici, infortuni sul lavoro, malattie da calore, malattie professionali, malattie trasmesse da vettori, produttività

Abstract

Introduzione: Negli ultimi decenni si è registrato un importante aumento della temperatura atmosferica media e degli eventi meteorologici estremi. Obiettivi: Nell’ambito del Progetto Europeo HEAT-SHIELD abbiamo condotto una revisione sistematica allo scopo di valutare gli effetti del riscaldamento globale sulla salute e sulla produttività dei lavoratori. Metodi: Abbiamo utilizzato tre diverse strategie di ricerca, interrogando PubMed, per indagare, rispettivamente: i) il rischio di sviluppare malattie da calore, malattie cardiovascolari, respiratorie e renali; ii) il rischio di infortuni causati da eventi meteorologici estremi; iii) l’estendersi della presenza di vettori di malattie infettive nuove o di nuovo presenti. Inoltre abbiamo consultato anche il database EMBASE per valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute dei lavoratori. Una quarta strategia, condotta sia su PubMed che su SCOPUS, ci ha permesso di esplorare il tema della produttività. Risultati: Di rilevante importanza è il problema della nefropatia mesoamericana, una condizione che interessa soprattutto i lavoratori maschi impiegati nella produzione della canna da zucchero in America Centrale. In generale, sembra esistere una relazione dose-risposta a forma di U rovesciata tra Tmax e infortuni. I lavoratori hanno un rischio aumentato di contrarre malattie infettive trasmesse da vettori poiché esiste una correlazione positiva tra temperature più elevate e l’espansione attuale o futura dell’habitat dei vettori. Per quanto riguarda la produttività, l’agricoltura e le costruzioni sono i settori più studiati; temperature superiori a 32°C possono ridurre la produttività fino al 14%. Conclusioni: I risultati della revisione potranno essere utili ai decisori politici per pianificare adeguatamente le azioni di salvaguardia della salute e della produttività dei lavoratori, messe a repentaglio da condizioni sempre più frequenti di disagio da caldo intenso e persistente.

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