Lombalgia ed esposizione occupazionale a vibrazioni trasmesse al corpo intero e a shock meccanici: considerazioni sullo stato dell’arte

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Massimo Bovenzi
Marianne Schust
Marcella Mauro

Keywords

Abstract

Questo studio riporta una revisione della letteratura sulla relazione tra lombalgia (low back pain, LBP) ed esposizione occupazionale a vibrazioni trasmesse al corpo intero (whole-body vibration, WBV) e a shock meccanici. LBP è un sintomo di origine multifattoriale molto frequente nella popolazione generale. Tra i fattori di rischio occupazionali, gli studi epidemiologici hanno evidenziato significative associazioni tra LBP e esposizione a WBV e shock meccanici negli autisti di macchine industriali o agricole e di veicoli di pubblica utilità. Poiché è arduo separare il contributo indipendente di WBV nell’occorrenza di LBP da quello di altri fattori avversi di origine individuale, ergonomica o psicosociale, una precisa relazione esposizione-risposta per WBV è di difficile definizione. Le ricerche sperimentali hanno fornito supporto biodinamico ai risultati degli studi epidemiologici, evidenziando che in laboratorio l’esposizione controllata a WBV provoca sovraccarico meccanico del rachide lombare. La Direttiva Europea 2002/44/CE sulle vibrazioni meccaniche ha stabilito valori giornalieri di azione e valori limite giornalieri di esposizione contro il rischio da WBV. Vi è evidenza sperimentale e epidemiologica che i valori limite di esposizione della Direttiva EU sono eccessivamente elevati, tant’è che un significativo rischio di LBP è stato osservato per esposizioni a WBV inferiori ai valori limiti EU. In uno studio prospettico di coorte realizzato nell’ambito del progetto europeo VIBRISKS, misure delle forze spinali (di compressione e di taglio) generate dall’esposizione a WBV (dose interna) si sono rivelate migliori predittori dell’occorrenza di LBP rispetto alle metriche di esposizione esterna della Direttiva EU sulle vibrazioni meccaniche. Questi risultati necessitano, tuttavia, di ulteriori validazioni da parte sia della sperimentazione biodinamica sia dell’osservazione epidemiologica.
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