III Conferenza di Consenso Italiana sul Mesotelioma Maligno della Pleura. Aspetti di Epidemiologia, Sanità Pubblica e Medicina del Lavoro

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Corrado Magnani
Claudio Bianchi
Elisabetta Chellini
Dario Consonni
Bice Fubini
Valerio Gennaro
Alessandro Marinaccio
Massimo Menegozzo
Dario Mirabelli
Enzo Merler
Franco Merletti
Marina Musti
Enrico Oddone
Antonio Romanelli
Benedetto Terracini
Amerigo Zona
Carlo Zocchetti
Mariano Alessi
Antonio Baldassarre
Irma Dianzani
Milena Maule
Carolina Mensi
Stefano Silvestri

Keywords

Mesotelioma, pleura, amianto

Abstract

La III conferenza di consenso sul Mesotelioma Maligno della Pleura (MM) si è riunita il 29 Gennaio 2015. Questo rapporto presenta le conclusioni della sezione ‘Epidemiologia, Sanità Pubblica e Medicina del Lavoro’. L’incidenza di MM nel 2011 in Italia è stata 3.64 per 100,000 persone/anno tra gli uomini e 1.32 tra le donne. I trends di incidenza nella popolazione sembrano non crescere ulteriormente. Dieci casi su cento sono associati ad esposizione non lavorativa. L’incidenza tra le donne è molto elevata in Italia, a causa sia di esposizione lavorativa sia non lavorativa. La rimozione dei materiali in amianto in opera procede lentamente, con esposizione residua. La letteratura recente conferma il ruolo del crisotilo nel MM. La Fluoedenite fibrosa è stata classificata come cancerogeno (gruppo 1) dalla IARC, sulla base di dati relativi al MM. Un tipo di nanotubi di carbonio (MWCNT-7) è stato classificato 2B. Per i MM pleurici, dopo circa 45 anni dalla prima esposizione l’aumento dell’incidenza tra gli esposti rallenta, ma sono necessari studi di approfondimento. L’esposizione cumulativa è stima dell’esposizione biologicamente rilevante, ma non consente di distinguere se il ruolo principale dipenda da intensità o durata di esposizione e non consente neppure di valutare la sequenza temporale dell’esposizione. Studi hanno mostrato che durata ed intensità sono determinanti indipendenti del MM. La proporzione di MM con legami di parentela è inferiore al 2,5% in Italia. Il ruolo delle mutazioni genetiche di BAP1 sono limitate ai rari casi ascrivibili alla omonima sindrome familiare, mentre è irrilevante per i restanti casi. La correttezza della diagnosi è basilare; le linee guida concordano sull’importanza dell’aspetto macroscopico del tumore, e dell’esame istologico di sezioni colorate con ematossilina-eosina. I markers immunoistochimici contribuiscono alla conferma diagnostica: la scelta dei marcatori dipende da morfologia, sede e diagnosi differenziale considerata. Il Gruppo di Lavoro suggerisce che 1) I registri generali di popolazione e le sezioni regionali (COR) del ReNaM interagiscano e confrontino sistematicamente casi di MM; 2) ReNaM dovrebbe presentare le casistiche di MM separatamente per certezza diagnostica e per modalità diagnostica; 3) Registri generali di popolazione e COR dovrebbero interagire con le unità di Anatomia Patologica per garantire che siano impiegate le metodiche più aggiornate; 4) Autopsie dovrebbero essere effettuate, a scopo di validazione. Centri di riferimento esperti possono contribuire alla migliore definizione dei casi incerti. La sorveglianza sanitaria deve riguardare tutti gli effetti sanitari dell’amianto. Non sono disponibili tests diagnostici applicabili a scopo di screening. La sorveglianza sanitaria dovrebbe fornire informazioni su rischi, prospettive sanitarie, e cessazione del fumo. Il costo economico associato al MM è stato stimato in 250,000 Euro per caso.
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