Test antidroga su campioni di urina nei luoghi di lavoro: evidenze per migliorare l’efficacia di un programma di screening di primo livello

Abstract

Introduzione: Le analisi tossicologiche di primo livello su campioni di urina hanno mostrato una scarsa performance nell’individuare lavoratori che utilizzano sostanze d’abuso. In questo studio sono stati valutati: (i) la prevalenza della positività alle sostanze d’abuso prima e dopo normalizzazione per creatinina urinaria media; (ii) i fattori associati al riscontro di campioni positivi o diluiti (creatinina ≤20 mg/dL). Metodi: I campioni di urina dei lavoratori sono stati raccolti tra il 2008 e il 2012 sul luogo di lavoro o nel nostro laboratorio accreditato. Tutti i campioni sono stati analizzati con metodo immunoenzimatico nel nostro laboratorio. Le concentrazioni di sostanze d’abuso rilevabili ma inferiori ai cutoff di positività sono state normalizzate e confermate in GC/MS. L’analisi multivariata è stata utilizzata per identificare i predittori indipendenti di positività e di diluizione. Risultati: Dei 3080 campioni di urine esaminati, 51 (1.7%) erano positivi (cannabinoidi:26; cocaina:16) e 116 (3.8%) diluiti. Diciassette su 23 campioni diluiti e con concentrazioni rilevabili di cannabinoidi o cocaina sono diventati positivi dopo normalizzazione; la GC/MS ha confermato sia i risultati negativi sia i positivi. La percentuale di positività per cannabinoidi e cocaina è aumentata dall’1.35% al 2.09% (+ 55%, p=0.0005), con una prevalenza più vicina a quella attesa sulla base dei dati italiani (prevalenza riferita dai lavoratori). Il luogo di raccolta dei campioni è risultato un predittore indipendente di positività (laboratorio vs azienda; OR = 2.33, 95% CI 1.27-4.28) e di diluizione (OR = 1.65, 95% CI 1.04-2.61). Conclusion: L’efficacia dell’indagine di primo livello potrebbe essere migliorata con procedure pre-analitiche ben controllate e attraverso la normalizzazione dei campioni con concentrazioni rilevabili di sostanze d’abuso.