I valori di riferimento nell’interpretazione dei dati tossicologici

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Ivo Iavicoli
Veruscka Leso
Luca Fontana

Keywords

Valori Limite Biologici; Monitoraggio Biologico; Rischio Chimico; Valutazione dell'esposizione; Valori di Riferimento

Abstract

La progressiva industrializzazione a livello mondiale ha comportato un aumento della produzione e dell’uso di sostanze chimiche, causandone una crescente dispersione nell’ambiente e un incremento dell’esposizione umana. Una conoscenza adeguata dei livelli di esposizione a tali sostanze appare essenziale per la valutazione del rischio chimico. A tal fine, uno degli strumenti più importanti per la valutazione dell’esposizione è il monitoraggio biologico. Tuttavia, i risultati del biomonitoraggio, per essere utili nel suggerire l’adozione/implementazione di misure di gestione del rischio, devono essere confrontati con riferimenti appropriati. In un contesto di sanità pubblica, il confronto tra i risultati del biomonitoraggio e i valori di riferimento, fornisce informazioni utili per interpretare correttamente i dati tossicologici permettendo di identificare potenziali fonti e principali vie di esposizione e definire l’assorbimento delle sostanze chimiche. Analogamente, per quanto riguarda la medicina del lavoro, questi valori possono essere utilizzati per interpretare i risultati del biomonitoraggio, specialmente laddove non sia disponibile un valore limite biologico per la sostanza chimica di interesse. Inoltre, il loro impiego è valido anche per la valutazione dell’esposizione ad agenti cancerogeni. Pertanto, l’integrazione dei valori di riferimento in un sistema di valori guida appropriato e completo, inclusivo di livelli di azione e valori limite biologici, garantisce di ottenere sia una valutazione adeguata dell’esposizione che una maggiore e più approfondita comprensione dei dati tossicologici.

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