Test cardiopolmonare per un reintegro lavorativo personalizzato dopo eventi cardiovascolari acuti

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Chiara Tanzi
Luca Moderato
Francesco Magnani
Gaia Fallani
Giovanni Marozza
Silvia Pizzarotti
Bruno Zoppi
Davide Lazzeroni
Lorenzo Brambilla
Paolo Coruzzi

Keywords

Sindrome coronarica acuta; test cardiopolmonare da sforzo; reintegro al lavoro

Abstract

Introduzione: Le patologie cardiovascolari, in particolare la cardiopatia ischemica, costituiscono un problema prioritario di salute e la ripresa del lavoro dopo gli eventi cardiovascolari rappresenta un problema complesso. Obiettivi: Valutare il ruolo del test cardiopolmonare  (CPET) eseguito in ambulatorio e la sicurezza e la possibilità di utilizzare il test cardiopolmonare  condotto sul luogo di lavoro (CPET “on site”) nel reintegro lavorativo del paziente/lavoratore affetto da patologia cardiovascolare. Metodi: Sono stati arruolati 59 lavoratori nel periodo 2015-2018, di età compresa tra 18 e 63 anni, con diagnosi di evento cardiovascolare maggiore se sottoposti a CPET in ambulatorio. Per 11 dei lavoratori arruolati è stato eseguito anche test cardiopolmonare direttamente sul posto di lavoro (CPET “on site”). Risultati: Gli esiti del CPET eseguito in ambulatorio (in termini di categorie di compromissione della capacità funzionale, ovvero capacità funzionale conservata, lievemente ridotta, moderatamente/severamente ridotta) sono risultati associati con lo stato di salute percepito successivamente alla reintroduzione sul posto di lavoro. Il test cardiopolmonare “on site” si è rivelato sicuro ed utilizzabile ai fini di un reinserimento lavorativo più mirato, evidenziando consumi di ossigeno superiori al 40% del VO2 max condotto in laboratorio in 7 pazienti su 11. Conclusioni: Il progetto ha dimostrato l’utilità del CPET sia ambulatoriale che “on site” ai fini di un reintegro lavorativo più mirato consentendo l’individuazione di limitazioni/prescrizioni più dettagliate per compito lavorativo oltre che per mansione, a maggior tutela della salute del lavoratore, ma al contempo a garanzia della conservazione del posto di lavoro; inoltre ha consentito di dare inizio alla mappatura del dispendio energetico di alcune mansioni in comparti lavorativi molto rappresentati nel territorio di Parma.

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