Sindrome metabolica in operatori sanitari turnisti

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Gabriele d'Ettorre http://orcid.org/0000-0001-8714-1612
Vincenza Pellicani
Mariarita Greco
Anna Caroli
Mauro Mazzotta

Keywords

Lavoro a turni; lavoro notturno; operatore sanitario; valutazione del rischio; gestione del rischio

Abstract

Introduzione: Il lavoro organizzato su turni, incluso il turno notturno, è generalmente associato ad un disallineamento dei ritmi circadiani rispetto ai cicli comportamentali, responsabile di disordini metabolici inclusa la sindrome metabolica (SM). Obiettivi: L’obiettivo della ricerca è stato quello di analizzare i più recenti sviluppi sulla valutazione e gestione del rischio lavorativo di sindrome metabolica tra gli operatori sanitari turnisti. Metodi: Seguendo le indicazioni del regolamento PRISMA, gli autori hanno condotto una revisione sistematica della letteratura dal gennaio 2008 al dicembre 2018, attraverso la consultazione delle banche dati MEDLINE/Pubmed. Risultati: Sono stati selezionati 6 articoli. Gli argomenti più frequentemente discussi sono risultati: la valutazione del rischio lavorativo di SM, frequenza della SM e gestione del rischio lavorativo di SM. I principali determinanti occupazionali di SM sono risultati: numero complessivo di turni, inclusi i turni notturni, lavorati nella vita lavorativa e numero di turni notturni mensili. Per quanto riguarda l’esposizione cumulativa al lavoro a turni, la presente ricerca evidenzia una relazione dose-risposta tra l’aumento del numero di turni lavorati ed un maggior rischio di SM. Conclusioni: I risultati suggeriscono la necessità di approfondire l’impatto della deprivazione di sonno nella valutazione del rischio di SM tra gli operatori sanitari turnisti, chiarendo il ruolo di tale variabile quale confondente, mediatore o modificatore di effetto, ancora non chiaro. Ad oggi, inoltre, i dati riguardanti gli interventi gestionali focalizzati sul rischio di SM risultano inconsistenti; pertanto, è richiesta la ricerca di soluzioni strategiche, a livello gestionale, per minimizzare la probabilità di insorgenza della SM tra gli operatori sanitari turnisti.

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