Degenerazione maculare: report di un caso insorto in una agricoltrice con un’inusuale esposizione a luce solare
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Keywords
Degenerazione maculare, esposizione alla luce solare, luce blu, agricoltura, esposizione occupazionale, dispositivi di protezione individuale
Abstract
Introduzione: L’esposizione occupazionale a luce solare, ed in particolare a luce blu (lunghezza d’onda 380-550 nm) rappresenta un fattore di rischio per molte patologie, compreso il danno fotocromatico cronico della retina e, più nello specifico, la degenerazione maculare (DM). Inoltre, non è da sottovalutare un potenziale rischio da esposizione alla luce ultravioletta prossima allo spettro del visibile nello sviluppo della DM, anche perché non è possibile discriminare, considerando la lunghezza d’onda, in modo preciso la soglia di non-effetto. Metodi e risultati: Questo lavora riporta il caso di una donna occupata nell’agricoltura dai 15 ai 25 anni (senza altre esposizioni occupazionali a fattori di rischio per DM) che successivamente ha sviluppato questa patologia. Il caso è di particolare interesse dato che la lavoratrice ha svolto la mansione di “mondina”, consistente nel trapianto in risaia delle pianticelle di riso e nella disinfestazione manuale delle colture dalle erbe infestanti. Questa occupazione, oggi scomparsa con l’introduzione dei pesticidi, ha comportato l’esposizione sia a luce solare diretta, sia a quella riflessa dalla superficie dell’acqua. Conclusioni: Questo breve case-report indica che l’esposizione occupazionale alle lunghezze d’onda più corte dello spettro della luce visibile e a UV-A merita grande attenzione al fine di attuare le idonee misure di prevenzione e di fornire i corretti dispositivi di protezione individuale, soprattutto in settori produttivi che espongano l’occhio a intensa luce solare diretta o riflessa dalle superfici attorno al lavoratore. Inoltre, i pazienti che ricevono una diagnosi di cataratta o DM dovrebbero essere sottoposti ad una attenta anamnesi occupazionale