Indici di profilo autonomico cardiaco valutati attraverso Holter ECG di breve durata in operatori sanitari esposti a lavoro a turni: studio trasversale

Contenuto principale dell'articolo

Luigi Isaia Lecca
Davide Setzu
Alberto Del Rio
Marcello Campagna
Pierluigi Cocco
Michele Meloni

Keywords

Abstract

Introduzione: Gli operatori sanitari rappresentano una categoria di lavoratori tradizionalmente esposta a lavoro a turni, che può causare una desincronizzazione del ritmo circadiano endogeno che caratterizza le principali variabili biologiche, ed essere concausa nell’insorgenza di patologie e disturbi a carico dell’apparato cardiovascolare. In questo contesto, assume sempre maggiore importanza la valutazione di indici precoci di effetto sull’apparato cardiovascolare. Obiettivi: L’obiettivo dello studio è stato di valutare la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) quale indice di regolazione autonomica cardiaca in funzione dell’esposizione a differenti turni di lavoro lungo le 24 ore, in un campione di operatori sanitari. Metodi: L’HRV è stata misurata attraverso una registrazione Holter ECG di breve durata (60 minuti) in un campione di 42 operatori sanitari (31 infermieri e 11 medici), durante lo svolgimento delle normali attività di reparto. Gli operatori sanitari coinvolti operavano con due diverse modalità di turnazione: un sottogruppo era impiegato su 3 turni lavorativi (turnisti: 07 - 14; 14 - 22; 22 - 07) con rotazione rapida in fase e riposo alla fine del terzo turno; l’altro sottogruppo svolgeva l’attività in un unico turno lavorativo diurno (diurni: 08 - 14). I seguenti parametri HRV sono stati confrontati tra i due sottogruppi di lavoratori turnisti e diurni attraverso test statistici parametrici: frequenza cardiaca media (HR), deviazione standard dei normali intervalli RR (SDNN), deviazione standard degli intervalli NN medi in segmenti temporali di 5 minuti (SDaNN), indice triangolare (integrale della distribuzione di densità diviso per il massimo della distribuzione di densità). È stata inoltre condotta un’analisi di correlazione tra le variabili e un’analisi multivariata attraverso una regressione lineare multipla, per verificare l’associazione tra parametri che descrivono la variabilità spontanea della frequenza cardiaca, il tipo di turno e alcune delle caratteristiche della popolazione studiata. Risultati: I valori di SDaNN erano significativamente più bassi nel gruppo dei turnisti rispetto ai lavoratori diurni (50.80 ms vs 66.71 ms), mentre la frequenza cardiaca media non ha mostrato differenze nei due gruppi. L’analisi multivariata ha invece evidenziato un’associazione significativa tra SDNN, età e il genere femminile, ma non con la modalità di turnazione. Discussione: Nel presene studio è stata evidenziata una riduzione di uno degli indicatori di variabilità dell’intervallo RR nei lavoratori turnisti rispetto ai lavoratori diurni. Questo risultato potrebbe essere espressione di un’alterazione del ritmo circadiano endogeno verosimilmente prodotto dal lavoro a turni. Ulteriori indagini sono necessarie per confermare questa osservazione.

Abstract 550 | PDF (Inglese) Downloads 66