Sonnolenza diurna: più di una semplice Apnea Ostruttiva nel Sonno OSA

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Luigi Ferini-Strambi
Marco Sforza
Mattia Poletti
Federica Giarrusso
Andrea Galbiati

Keywords

Abstract

L’eccessiva sonnolenza diurna (Excessive Daytime Sleepiness, EDS) è una condizione molto comune con un impatto significativo sulla qualità di vita e sulla salute in generale. Una forma lieve di sonnolenza può accompagnarsi ad una minor reattività e sintomi di modesta distraibilità, ma forme sintomatologiche più gravi sono caratterizzate da un travolgente ed incoercibile bisogno di dormire, con conseguenti attacchi improvvisi di sonno, amnesia e comportamenti automatici. La prevalenza nella popolazione generale si attesta tra il 10 e il 25%. L’EDS è considerata un sintomo cardine delle apnee ostruttive del sonno (Obstructive Sleep Apnea, OSA), oltre ad essere il sintomo caratterizzante delle ipersonnie primarie quali narcolessia di tipo 1 e 2, e ipersonnia idiopatica. Infine, può presentarsi come conseguenza di altri disturbi del sonno (ad esempio, Insonnia cronica, Restless Legs Syndrome,  Periodic Limb Movements), condizioni psichiatriche (Depressione, Disturbo Bipolare) o secondaria all’assunzione o all’abuso di farmaci e/o sostanze. Effettuare una diagnosi differenziale mediante un’accurata raccolta anamnestica può non essere sufficiente per l’individuazione e il trattamento delle cause sottostanti all’EDS, per cui spesso divengono necessarie valutazioni strumentali specifiche.  La polisonnografia notturna è importante per valutare durata, struttura e possibili cause di frammentazione del sonno; il Test delle Latenze Multiple del Sonno (Multiple Sleep Latency Test, MSLT) è utile, invece, per valutare oggettivamente la propensione all’addormentamento diurno.

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