Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS): aspetti diagnostici e terapeutici otorinolaringoiatrici

Contenuto principale dell'articolo

Desiderio Passali
Maria Carla Spinosi
Francesco Maria Passali

Keywords

Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), otorinolaringoiatria, diagnosi otorinolaringoiatrica (ORL)

Abstract

In questo articolo viene analizzato il ruolo svolto nella diagnosi e nel trattamento della Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS da parte dell’otorinolaringoiatra. Diagnosi: Le metodiche di indagine strumentale di competenza otorinolaringoiatrica sono la rinofibrolaringoscopia e la sleep endoscopy. Nell’inquadramento dell’OSAS è infatti indispensabile definire sede, estensione e grado dell’ostruzione. Il grande limite della RFLscopia è l’essere condotta in stato di veglia. Per tale motivo, è stata introdotta la “sleep endoscopy”, un esame endoscopico condotto durante il sonno indotto farmacologicamente (Midazolam, Propofol). Terapia chirurgica: L’applicabilità del trattamento chirurgico è limitata: non tutti ne potranno trarre beneficio e non tutti nella stessa misura. La terapia chirurgica si basa sull’individuazione e sulla correzione del sito di ostruzione, anche se nella maggioranza dei casi i siti di ostruzione sono localizzati in più livelli. Da ormai molti anni si parla di chirurgia “a fasi”. Con questo si intende che l’approccio chirurgico può seguire un percorso caratterizzato da “step” successivi. Lo Stanford University Powell-Riley Protocol prevede una fase I che comprende: chirurgia nasale, chirurgia del palato (UPPP, Laser Assisted UvuloPalatoplasty LAUP, UvuloPalatalFlap UPF) e chirurgia della base lingua (sospensione linguale, avanzamento del genioglosso, sospensione ioidea) eseguibili singolarmente o variamente associate in un unico tempo chirurgico. Dopo 4-6 mesi dall’intervento bisognerebbe ripetere uno studio con polisonnografia ed esame obiettivo. In caso di insuccesso terapeutico, si può passare alla chirurgia di fase II come terapia di recupero. La chirurgia di fase II comprende: l’avanzamento maxillo-mandibolare, la resezione della base lingua e la tracheotomia. In casi selezionati può essere programmato ab inizio un intervento di fase II.

Abstract 408 | PDF Downloads 46