Dalla riabilitazione delle dipendenze alla reintegrazione al lavoro: risultati di un progetto di reinserimento sociale e lavorativo per giovani con dipendenza da sostanze

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Elena Fiabane
Eleonora Ferraris
Paola Ranalletti
Debora Conti
Ines Giorgi
Marcella Ottonello
Piergiorgio Argentero

Keywords

Reinserimento lavorativo, dipendenze patologiche, riabilitazione, salute psicologica, soddisfazione lavorativa

Abstract

Introduzione: I disturbi da dipendenza di sostanze costituiscono un problema rilevante per una percentuale non trascurabile della popolazione in età lavorativa che comporta ingenti costi sanitari e occupazionali. Tuttavia, solo pochi studi hanno approfondito in modo specifico il percorso di reinserimento lavorativo a seguito di tali problematiche. Obiettivi: Il presente studio esplorativo di follow-up si propone di valutare il reinserimento lavorativo, in termini di esiti occupazionali, percezioni relative all’ambiente di lavoro e alla salute psicofisica, di pazienti che hanno terminato un percorso di riabilitazione e reinserimento socio-lavorativo per problemi di dipendenza patologica. Metodi: Il campione include 51 pazienti con una diagnosi al baseline di disturbo da uso di sostanza che hanno terminato un percorso di riabilitazione e reinserimento socio-lavorativo. I soggetti sono stati valutati tramite una batteria di questionari self-report relativi alle percezioni dell’ambiente di lavoro, alle caratteristiche individuali e allo stato di salute psicofisico. Risultati: La maggior parte del campione (88.2%) lavora al follow-up e presenta percezioni positive rispetto all’ambiente di lavoro psicosociale, alla salute psicofisica e alla stabilizzazione del cambiamento. I fattori che significativamente influenzano la soddisfazione lavorativa sono la capacità lavorativa (p=0.02), il work engagement (p=0.04) e l’assenza di desiderio della sostanza (p=0.05). Conclusioni: Il presente studio mostra come la maggior parte del campione a distanza di anni dal percorso di riabilitazione ha mantenuto l’occupazione con livelli positivi di benessere individuale e organizzativo. Il lavoro non viene percepito come una fonte di stress ma rappresenta un fattore protettivo per la salute, l’identità personale e l’integrazione sociale.

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