Patologie asbesto-correlate e indicatori biologici di dose cumulativa in lavoratori di cantiere navale (1996-2015)

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Pietro Gino Barbieri
Anna Benedetta Sommigliana

Keywords

Abstract

Background: La presenza in Italia di patologie asbesto-correlate in lavoratori della cantieristica navale è nota ma sono scarsi gli studi descrittivi condotti su periodi estesi; asbesto è stato estesamente impiegato ma l’entità dell’esposizione non è stata ricostruita adeguatamente, per la generale assenza di monitoraggi ambientali e sime basate sugli indicatori biologici di dose cumulativa. Obiettivi: Descrivere la frequenza e la natura delle patologie asbesto-correlate in lavoratori di un importante cantiere di costruzione navale dal 1996 al 2015 e fornire una stima dell’esposizione cumulativa ad asbesto dei lavoratori attraverso l’analisi del carico polmonare degli indicatori biologici, corpuscoli e di fibre di amianto, resa possibile per un numero insolitamente elevato di autopsie. Metodi: Sono descritti i casi di patologie asbesto-correlate rilevati in 20 anni tra lavoratori del cantiere navale, approfonditi sul piano clinico e anamnestico in occasione di procedimenti penali. Campioni di tessuto polmonare sono stati analizzati con microscopio elettronico a scansione dotato di microanalizzatore rx di fluorescenza a 12.000 ingrandimenti per la determinazione delle fibre di amianto e con microscopio ottico a 500 ingrandimenti per i corpuscoli. Risultati: Dal 1996 al 2015 sono stati osservati 192 casi accertati di mesotelioma maligno, di cui 6 in donne, 196 casi di tumore polmonare, 14 asbestosi senza tumori; autospsie sono state effettuate nell’80% dei soggetti, con conferma della diagnosi di mesotelioma maligno per il 98% dei casi. Placche pleuriche diagnosticate in vita erano associate nel 90% dei mesoteliomi e nell’87% dei tumori polmonari; asbestosi, istologicamente diagnosticate di moderata entità, erano associate nel 28% dei casi di mesotelioma e nel 48% dei tumori polmonari. Queste neoplasie sono insorte tra lavoratori addetti a svariate mansioni in cantiere, con latenza media di 48 anni per i mesoteliomi e 46 anni per i tumori polmonari; la durata media del lavoro in cantiere era di 24 anni per i mesoteliomi e 23 anni per i tumori polmonari, con assunzione prima del 1970 rispettivamente nel 90% e nell’83%. Tra le 114 analisi totali di fibre di amianto nel polmone la concentrazione per gr./tsp era > di 10 milioni nel 33,3% dei casi e la media delle concentrazioni di anfiboli era dell’82%; tra le 99 analisi di corpuscoli si è osservata una concentrazione > di 10.000 per gr./tsp nel 71,7% dei casi, anche in soggetti con bassi valori di anfiboli (<1 milione per gr./tsp). Il tempo medio trascorso tra la cessazione dell’esposizione e l’analisi degli indicatori biologici è pari a 31 anni; le concentrazioni di corpuscoli e fibre sono risultate significativamente maggiori (GMR 2,5) nei mesoteliomi rispetto ai tumori polmonari. Conclusioni: L’attività di rilevazione e approfondimento di patologie asbesto-correlate ha consentito di individuare un rilevante numero di casi insorti per esposizione, parziale o esclusiva, subita in cantiere navale fino alla fine degli anni ‘80. Il frequente ricorso all’autopsia ha permesso di confermare la diagnosi dei mesoteliomi e dei tumori polmonari, di evidenziare un elevato numero di asbestosi moderate misconosciute in vita, di favorire l’analisi di corpuscoli e fibre di amianto che ha documentato, in assenza di dati di monitoraggio ambientale, la diffusione e la gravità dell’esposizione ad amianto subita dai lavoratori del cantiere, nel più ampio insieme di casi mai analizzati in questo settore lavorativo con indicatori di dose cumulativa. L’utilizzo di ambedue gli indicatori fornisce la migliore stima della pregressa esposizione.

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