Tumori nasosinusali diversi da adenocarcinoma di tipo intestinale ed esposizione a cancerogeni professionali: uno studio caso-controllo

Abstract

Introduzione: I tumori nasosinusali (TUNS) costituiscono una rara ma grave patologia, caratterizzata da una frazione attribuibile all’esposizione lavorativa tra le più elevate. La proporzione di casi con esposizione a cancerogeni noti varia però fortemente a seconda del tipo istologico, con i tumori di tipo intestinale (ITAC) che riconoscono una altissima proporzione di ex-esposti a polveri di legno duro. Meno chiaro e più dibattuto è il ruolo delle esposizioni lavorative nei casi con istologia diversa. Metodi: Abbiamo condotto uno studio caso-controllo ospedaliero, selezionando 50 casi consecutivi di tumori non-ITAC e 50 controlli non neoplastici. Dopo completa e accurata anamnesi lavorativa, è stata confrontata la diversa proporzione di casi/controlli esposti (almeno uno o singoli cancerogeni) e calcolato il rischio associato con modelli logistici multivariati (controllo per età, sesso, provenienza, fumo). Risultati: Il rischio relativo (OR) di sviluppare un TUNS non-ITAC conseguente all’esposizione ad almeno un cancerogeno noto è 3.04 (IC95%: 0.91-10.21). Suddividendo i soggetti sulla base dei diversi agenti cancerogeni, non abbiamo osservato un incremento di rischio legato a polveri di legno (OR=1.02, IC95%: 0.21-4.94). Di contro è emerso un significativo aumento del rischio per esposizioni a cancerogeni diversi dal legno (cuoio, solventi, metalli): OR=7.01 (IC95%: 1.51-32.8). Discussione: Il nostro studio conferma l’importanza di considerare l’istologia nella ricerca dei cancerogeni per i TUNS: da un lato affermare che solo l’ITAC è patologia professionale non appare giustificato, visto l’aumentato rischio nei non-ITAC legato a cuoio, metalli e solventi; dall’altro  raggruppare tutti i tumori porta a una sottostima dell’impatto del legno nell’eziologia dei tumori ITAC.