Sequential sensitization to different occupational compounds in a young woman / Un caso inusuale di duplice sensibilizzazione a differenti agenti professionali

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D. Talini
F. Novelli
E. Bacci

Keywords

Abstract

Background: Very few authors have reported sensitization to two or more different occupational sensitizers in a single patient. Objective: To describe a subject with occupational asthma caused by sensitization to two different agents, exposure to which occurred in different time periods. Methods: We studied a young woman with asthma-like symptoms predominantly in relationship to a sequential occupational exposure, first to methylene diisocyanate (MDI) and later to flour dust. In the first and second periods of occupational exposure, the patient was subjected to methacholine challenge test (MCT), sputum analysis, and specific challenge test (SCT). Results: At the first observation, MCT (PD20FEV1: 0.109 mg) and SCT with MDI were positive and induced sputum analysis showed a high percentage of eosinophils (32%). The patient reduced exposure to MDI but symptoms worsened with continuing occupational exposure. After one year, she started another job exposed to flour dust. After four years, asthma symptoms persisted despite treatment with inhaled corticosteroids and bronchodilators, and bronchial hyperreactivity and sputum eosinophilia were still present (PD20FEV1: 0.067 mg; sputum eosinophils: 5.3%). The patient also developed rhinitis symptoms associated with dermatitis. A SCT with flour dust showed an immediate response (ΔFEV1: 33%). The subject left work and a year later was still symptomatic: pulmonary function was within normal limits under regular therapy and induced sputum showed absence of eosinophilia. Conclusions: This was an unusual case of double sensitization to different occupational compounds to which the patient was exposed in different time periods, suggesting the  role of a pre-existing occupational asthma in the development and/or worsening of sensitization to other occupational agents.

Un caso inusuale di duplice sensibilizzazione a differenti agenti professionali
Una giovane donna di 28 anni, esposta in una manifattura artistica a metilendiisocianato (MDI), riferiva fischi, tosse, dispnea e costrizione toracica soprattutto in relazione all’esposizione lavorativa. Alla prima osservazione, il test di broncostimolazione aspecifica con metacolina mostrava la presenza di iperreattività bronchiale (PD20FEV1: 0.109 mg), il test di provocazione bronchiale specifica con MDI era positivo, e l’analisi dell’espettorato indotto presentava un’elevata percentuale di eosinofili (32%). Benché avesse ridotto l’esposizione lavorativa a MDI i suoi sintomi peggioravano con l’esposizione lavorativa, per cui dopo un anno aveva abbandonato il lavoro ed aveva iniziato a lavorare in un panificio, esposta a polvere di farina. Dopo 4 anni dall’inizio di questa attività, i sintomi di asma persistevano nonostante il trattamento farmacologico con corticosteroidi e broncodilatatori, e l’iperreattività bronchiale aspecifica e l’eosinofilia nell’espettorato erano ancora presenti (PD20FEV1: 0.067 mg; eosinofili nell’espettorato: 5.3%) insieme a sintomi di rinite associata a dermatite. Il test di provocazione bronchiale specifica con polvere di farina mostrava con una risposta immediata (ΔFEV1: 33%). La paziente ha interrotto quindi anche questa attività lavorativa, e dopo 15 mesi era ancora sintomatica, la funzionalità polmonare era nella norma sotto regolare copertura farmacologica e nell’espettorato indotto non era rilevabile la presenza di eosinofilia. Questo è un insolito caso di doppia sensibilizzazione a differenti composti occupazionali a cui il paziente era stato esposto in differenti occasioni, suggerendo così un possibile ruolo della preesistente asma professionale nello sviluppo e/o nell’aggravamento della sensibilizzazione ad altri agenti occupazionali.
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