Carico polmonare di fibre di amianto in mesoteliomi di lavoratori tessili / Lung asbestos fibre burden in textile workers with malignant mesothelioma

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P.G. Barbieri
A. Somigliana
A. Tironi et al.

Keywords

Lung asbestos fibre burden, malignant mesothelioma, textile workers

Abstract

Il carico polmonare di fibre di amianto anfibolo è stato suggerito in numerosi studi come buon indicatore di esposizione cumulativa al minerale e nel 1997 sono stati anche proposti valori che differenziano i soggetti professionalmente esposti e non. La disponibilità di metodiche standardizzate per la raccolta dei campioni e per la loro analisi in microscopia elettronica così come di risultati di indagini svolte su lavoratori di diversi settori produttivi ha stimolato l’estensione di queste analisi. Scopo di questo studio è stata la misura delle concentrazioni parenchimali di fibre di amianto in 11 lavoratori tessili affetti da mesotelioma maligno con diagnosi certa, 9 sottoposti ad autopsia e 2 a pleuro-pneumectomia, suddivisi in 2 gruppi. Il primo comprendente 7 soggetti certamente esposti ad elevati livelli ambientali nella produzione di tessuti in amianto, nel riciclaggio dei sacchi di juta, in un’azienda contaminata da una adiacente impresa di guarnizioni in amianto; il secondo comprendente 4 soggetti probabilmente o possibilmente esposti a bassi livelli nella produzione di filati e tessuti in cotone e seta. Le concentrazioni polmonari di fibre nel primo gruppo di soggetti sono comprese tra 9 e 397 milioni per grammo di tessuto secco nel primo gruppo e tra 330.000 e 1,2 milioni nel secondo. Tra i lavoratori del tessile con amianto le fibre di anfiboli sono nettamente prevalenti sul crisotilo; in tutti e 4 i lavoratori addetti alla filatura di cotone e seta sono presenti anfiboli e in 2 di questi con concentrazioni maggiori sul crisotilo, per la presenza di tremolite. Malgrado lo studio sia basato su un numero limitato di casi esso risulta il solo disponibile in Italia su lavoratori di questo settore e ha consentito di giungere alle seguenti preliminari conclusioni: i) nei lavoratori tessili con uso di amianto, nel riciclaggio di sacchi di juta, nel soggetto indirettamente esposto per contiguità con industria di guarnizioni in amianto, il carico polmonare di fibre è elevato, analogo a quello stimato in lavoratori di altri settori tra cui il cemento-amianto e caratterizzato in larga parte da fibre di anfiboli; ii) nel settore tessile “non amianto”, filature di cotone e seta, il carico polmonare di fibre conferma che è stata presente un’esposizione nettamente più contenuta, solo in un caso con valori indicativi della sua natura professionale; iii) la costante presenza in quest’ultimo gruppo di fibre di anfiboli, inclusa tremolite, induce a ritenere che l’insorgenza di mesoteliomi in lavoratori di questi lavoratori possa essere correlata sia alla contaminazione con tremolite del crisotilo commerciale contenuto nei materiali di attrito installati sulle macchine tessili, sia ad altre possibili fonti di esposizione ad anfiboli ancora da accertare.

 

Lung asbestos fibre burden in textile workers with malignant mesothelioma
Background: Lung burden of amphibole fibres is a good biological index of occupational cumulative asbestos exposure. Malignant mesothelioma (MM) has been amply documented in textile industry workers, dealing either with mineral fibres or with vegetable and animal fibres. So far the concentration of asbestos fibres in lung tissue among textile workers has not been reported in Italy. We analysed asbestos burden in the lung tissue of eleven textile-workers with malignant mesothelioma, mainly employed in industries near Brescia, in the North of Italy. Objectives: To characterize lung asbestos concentration and fibre type retained in the lung of asbestos and non-asbestos textile workers. Methods: Sample of lung parenchyma from necropsies and extrapleural pneumonectomy were collected, stored and analysed by scanning electron microscope, according to the methods recommended in the current scientific literature. Nine patients were interviewed directly for occupational history. Results: Eleven cases of  MM (10 primary pleural, 1 primary peritoneal) were collected, 9 women and 2 men, aged between 51 and 87 years, 4 asbestos-textile workers and 7 non-asbestos textile workers. The highest values of asbestos fibres were detected in all the workers of the former group and in 3 non-asbestos workers (jute recycling employees), with concentrations between 9.1 and 397 million/g of dried lung tissue. The total fibre concentration in the other 4 non-asbestos textile workers (silk and cotton production workers) ranged from 0.33 to 1.2 million/g of dried lung tissue. In only one of these subjects, did lung amphibole burden exceed 1,000,000 amphibole fibres longer than 1 μm per g of dried tissue. Eight cases out of eleven, showed a higher  concentration of amphiboles than chrysotile. We detected amphibole fibres in all the “non-asbestos” textile workers and for two of them a higher concentration of tremolite. Conclusion: i) Among textile workers using asbestos or jute recycling, the asbestos fibre burden is as high as that found in other high risk jobs (e.g. asbestos-cement workers); ii) among non-asbestos textile workers, employed in cotton and silk production, the fibre content in lung tissue was much lower and it was nonetheless above the occupational cut-off for one of them; iii) tremolite found in lung tissue of non-asbestos textile workers with MM could be a contaminant of chrysotile friction materials or originate, with other amphiboles, from some other source as yet to be investigated.

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