I dati sanitari aggregati e di rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria. Risultati preliminari dello studio pilota nazionale sulle comunicazioni ex art. 40. D. Lgs 81/2008 / The surveillance of occupational risks. Problems and perspectives of the recent legislative framework after the national preliminary survey
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Keywords
Occupational risks, data flow, Italy
Abstract
Il quadro legislativo italiano in materia di sicurezza, salute e prevenzione nei luoghi di lavoro ha recentemente stabilito un nuovo flusso informativo. L’art. 40 del D.Lgs 81/2008 ha introdotto per la prima volta un’attività di ricognizione e monitoraggio dei dati relativi ai lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria per qualsiasi tipo di rischio. Il testo di legge definisce caratteristiche di tempestività della trasmissione dati, di obbligatorietà nell’utilizzo di strumenti telematici ed individua come origine dei dati la figura del medico competente, che raccoglie le informazioni relative al numero di lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria e le trasmette all’Azienda Sanitaria Locale (ASL). Tali informazioni devono essere separate per fattore di rischio e sesso. Le ASL trasmettono i dati aggregati alle Regioni, e queste ultime all’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL). Per la prima volta i rischi occupazionali di qualsiasi natura sono oggetto di rilevazione su scala nazionale, con l’unico vincolo di avere indotto la sorveglianza sanitaria. Il flusso riguarda esclusivamente dati aggregati consentendo di garantire la riservatezza. Si intende qui presentare i risultati di un progetto pilota condotto in 18 Aziende Sanitarie Locali sul territorio italiano al fine di individuare le criticità nella rilevazione dei dati e di analizzare le informazioni disponibili.
The surveillance of occupational risks. Problems and perspectives of the recent legislative framework after the national preliminary survey
Background: Legislation in Italy concerning health, safety and prevention at the workplace recently established a new data communication standard. Objectives: The findings are reported of a specific survey on 18 Local Health Units (ASL) over the entire Italian territory, aimed at identifying the critical points in data management and analyze the available information. Methods: The occupational health physician for each company must collect and transmit information on the number of workers submitted to health surveillance protocols to the Local Health Unit. Information must be divided by risk factor and gender. Local health Units then transmit the data to the Regions and finally to the Italian National Institute for Occupational Safety and Prevention (ISPESL). Results: A sample of 22.977 companies was studied, providing information on about 410,009 workers undergoing health surveillance protocols. Carrying or moving heavy loads, exposure to noise, VDU and chemical substances were the most frequent risk factors. The difference between genders was significant in risk allocation, with exposures to VDU and biological agents prevalently among females. Conclusions: The information thus collected suffered from a lack of data organization and completeness in the sample under study, but nevertheless provides preliminary evidence of a map of occupational risks on a national basis, confirming the potential for the new law (D.Lgs 81/2008) to investigate health safety and prevention at the workplace.