Intention to leave nursing in a major Milan hospital: current situation and future perspectives / L’intenzione di abbandonare la professione infermieristica in un grande ospedale di Milano: situazione e prospettive

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A. Destrebecq
T. Terzoni
C. Colosio, et al.

Keywords

Burnout, public health nursing, staffing

Abstract

Background: European nurses manifest a significant tendency to leave nursing, with Italy in second place after the United Kingdom. It is therefore necessary to address the problem in national and local settings and to identify possible areas of intervention. Objectives: This paper discusses the results of a survey carried out in a major hospital in Milan (Italy) aimed at finding solutions to the above problem. Methods: In 2004 a questionnaire was administered to the entire nursing staff. Associations between intention to quit, socio-demographic variables and job characteristics were verified by means of Mann-Whitneys’s and Kruskall-Wallis’ tests, Spearman’s correlation coefficients and logistic regression. Results: Nearly 60% of nurses considered leaving, at least every now and then. The tendency to quit was associated with job dissatisfaction, burnout symptoms and the job market situation. For those for whom nursing had a moral value, the tendency to quit was less marked. Characteristics such as regularity of shifts, type of ward, type of contract and number of working hours did not show any statistically significant association with tendency to quit. Conclusions: There are many organizational aspects that may be of importance in influencing nurses’ intention to leave the profession. Efforts are needed to re-define the role of nurses in healthcare organization, adjusting salaries to the actual cost of living and preventing conditions that could lead to psychological exhaustion. Mentorship could also be useful for a better integration of nurses in hospital wards.

L’intenzione di abbandonare la professione infermieristica in un grande ospedale di Milano: situazione e prospettive
Nella classifica dei Paesi europei in cui la propensione all’abbandono della professione infermieristica è elevata, l’Italia si colloca al secondo posto immediatamente dopo il Regno Unito. Questo studio è stato condotto all’interno di un grande ospedale di Milano allo scopo di valutare le origini del fenomeno ed individuare possibili soluzioni. La raccolta dei dati è iniziata nel 2004, con  la somministrazione di un questionario a tutto il personale infermieristico dell’Ente. Le associazioni tra intenzione di abbandonare la professione infermieristica, le caratteristiche socio-demografiche e quelle lavorative sono state verificate mediante i test di Mann-Whitney, Kruskal-Wallis, il calcolo dei coefficienti di correlazione di Spearman e la regressione logistica. Nel nostro campione l’intenzione di lasciare la professione infermieristica è risultata elevata: circa il 60% degli infermieri ha riferito di aver preso in considerazione almeno saltuariamente la possibilità di abbandonare la professione. L’intenzione di lasciare il lavoro è risultata associata a condizioni favorevoli del mercato del lavoro e ad indicatori di disagio psicologico nell’attuale posto di lavoro (insoddisfazione lavorativa e sintomi di burnout). Tra gli infermieri, quelli che attribuiscono una valenza morale e di crescita personale alla professione infermieristica minore sono meno propensi ad andarsene. Altre caratteristiche dell’ambiente di lavoro quali: modalità e regolarità della turnazione, reparto di appartenenza, tipo di contratto e  tipologia dell’orario di lavoro (part-time o full-time) non sono risultate associate, in maniera statisticamente significativa, all’intenzione di abbandonare la professione.
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