Assessment of aflatoxin exposure of laboratory worker during food contamination analyses. Assessment of the procedures adopted by an A.R.P.A.L. laboratory (Liguria Region Environmental Protection Agency) / Valutazione dell’esposizione ad aflatossine nelle attività di ricerca di contaminazione delle derrate alimentari. Analisi delle procedure di un laboratorio A.R.P.A.L (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure)

Contenuto principale dell'articolo

A. Traverso
V. Bassoli
A. Cioè et al.

Keywords

Key words Aflatoxins, food, laboratory workers

Abstract

Background: Aflatoxins are mycotoxins derived from foodstuffs colonized by fungal species of the genus Aspergillus; they are common food contaminants with immunosuppressive, mutagenic and carcinogenic activity. Aflatoxins are heat-resistant and are thus easily transmitted along the food chain. They are hepatotoxic and have the potential to induce hepatocellular carcinoma. Agri-food industry workers are thus at risk of ingestion as well as transmucosal absorption or inhalation of toxins released during product preparation or processing. Objectives: To measure the levels of airborne mycotoxins, particularly aflatoxins, in a laboratory analysing imported foodstuffs for mycotoxin contamination. Methods: The protocol used to analyse a batch of shelled peanuts from Vietnam, especially the grinding phase, which is held to be at the highest risk of generating airborne toxins, was assessed at the A.R.P.A.L. laboratory (Liguria Region Environmental Protection Agency) of Genoa, Italy, which participates in a European aflatoxin monitoring project. Results: Wet grinding was performed to avoid production of large amounts of dust. Comparison of airborne concentrations before and after grinding with legal thresholds disclosed that the analytical procedures involved negligible aflatoxin levels for operators (environmental burden 0,11 pg/ m3). Conclusions: Given the toxicity of aflatoxins, worker protection measures should be consistently adopted and enforced. Threshold limit values for working environments should be introduced besides the existing ones for public health.


Valutazione dell’esposizione ad aflatossine nelle attività di ricerca di contaminazione delle derrate alimentari. Analisi delle procedure di un laboratorio A.R.P.A.L. (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure)
Le aflatossine, sostanze derivate dal metabolismo di alimenti colonizzati da specie fungine del genere Aspergillus, appartengono alla famiglia delle micotossine e sono frequenti contaminanti alimentari, in grado di esplicare azione immunosoppressiva, mutagena e cancerogena. Le aflatossine sono termoresistenti e si trasmettono attraverso la catena alimentare e la loro tossicità interessa soprattutto il fegato, ove può indurre epatocarcinoma. Data la loro presenza nelle derrate alimentari i lavoratori dell’industria agroalimentare possono risultare esposti non solo all’ingestione ma anche all’assorbimento per via transmucosa o inalatoria di tossine liberate nella fase di preparazione o lavorazione del prodotto. Lo scopo di questo studio è stato analizzare l’eventuale aerodispersione di micotossine, in particolare di aflatossine, durante l‘attività di laboratorio volta alla ricerca di micotossine contaminanti merci di importazione. Lo studio è stato eseguito nel laboratorio del Dipartimento A.R.P.A.L (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure) di Genova, inserito in un progetto europeo di monitoraggio delle aflatossine, e si è concentrato sulle procedure di analisi di una partita di arachidi sgusciate provenienti dal Vietnam, in particolare sulle fasi di macinazione delle rinfuse di arachidi, ritenute il momento più delicato per una possibile aerodispersione. La macinatura è stata eseguita in umido, al fine di evitare la produzione di quantità rilevanti di polvere, e i dati raccolti prima e dopo la macinatura sono stati messi a confronto con i limiti di legge. A fronte della concentrazione presente nel campione analizzato l’esame dell’aerodisperso ha dato un valore assolutamente irrilevante per l’operatore grazie alla tipologia delle procedure di lavoro utilizzate (concentrazione ambientale di 0,11 pg/ m3). Considerata la tossicità delle aflatossine si sottolinea l’importanza di adozione di misure di prevenzione degli operatori e si auspica l’introduzione di limiti di riferimento dedicati anche al mondo del lavoro e non solo alla salute pubblica.
Abstract 67 | PDF Downloads 11