The possible role of cockroaches in baker’s asthma / Asma da farina di frumento. Un possibile ruolo della blatella germanica

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P. Marraccini
M. Previdi
L. Cantone, et al.

Keywords

Abstract

Background: Baker’s asthma is related to wheat flour exposure and to other cereal dust exposure. Objectives: The cockroach is considered a significant allergen and can occasionally trigger asthma in bakery workers. Methods: The case of a 33-year-old male, suffering from asthma in the workplace with previous equivocal tests for cereal dust was investigated. Clinical assessment of the worker consisted of cutaneous and blood screening for common and occupational allergens, including cockroach. The subject was monitored for aspecific bronchial reactivity and peak flow in a cockroach disinfected workplace, and these data were compared to data obtained after previous workplace exposure. Results: The worker was not allergic to wheat and other cereal dusts or alpha-amylase, but was sensitized to cockroach. His asthmatic symptoms disappeared, and bronchial reactivity varied after a long period outside the bakery workplace. PEF monitoring, that had showed diurnal variability >20% and differences between working and non-working periods, demonstrated both normal values and daily variations less than 10% when he returned to the cockroach disinfected workplace. Conclusions: The cockroach is a common allergen, however no case of work-related baker’s asthma due to the cockroach has been previously described. Clinical history and analysis of the allergens at the workplace must direct the clinical approach of the investigators, in order to correctly evaluate the subject and enable him/her to resume work.

Asma da farina di frumento. Un possibile ruolo della blatella germanica
L’asma del panificatore (baker’s asthma) è tradizionalmente imputata alle farine di frumento, anche se altri allergeni alimentari e miglioratori nel processo della panificazione, tra cui soprattutto l’alfa-amilasi, sono stati identificati quali allergeni in grado di sensibilizzare e scatenare sintomi respiratori. Ad oggi non sono stati mai descritti casi di asma bronchiale allergico professionale correlato alla presenza di blatella germanica, che per altro è un contaminante dell’ambiente lavorativo. Il caso descritto nell’articolo riguarda un artigiano, diagnosticato in passato come affetto da asma da acari e, per la presenza di IgE specifiche verso orzo e mais, allontanato dall’attività produttiva con serie ripercussioni economiche. Dopo 5 anni il paziente si è sottoposto ad accertamenti presso il nostro centro, da cui sono state confermate le positività sierologiche e cutanee per gli acari, e per le graminacee, ma tutti gli allergeni di uso professionale testati con diversi tipi di estratti e con metodologie analitiche diverse per le IgE specifiche (Cap System e Immulite) sono risultati negativi. I rilievi ambientali hanno evidenziato un’elevata concentrazione di allergeni di blatella germanica nelle polveri di laboratorio, a fronte di una marcata positività cutanea e sierologica. L’intervento di bonifica, i cui effetti sono stati monitorati, ha permesso il reinserimento lavorativo del soggetto, controllato nel tempo. Le nostre considerazioni finali sono che l’approccio ai pazienti con esposizioni ad allergeni professionali richiede la competenza di centri di medicina occupazionale, al fine di inquadrare correttamente il lavoratore, permettendo di definire opportunamente il quadro clinico e di discriminare la forma professionale da quelle di altra natura. Nel nostro caso la sintomatologia respiratoria era legata alla presenza della blatella germanica che, pur essendo un allergene ubiquitario, in Italia risulta scarsamente rappresentato negli ambienti domestici. Gli interventi di bonifica effettuati nell’ambiente di lavoro hanno portato alla scomparsa della sintomatologia e permesso il reinserimento lavorativo.
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