Bone/Ossa (C41.9) - Use of locking plates in the fixation of pathologic fractures or impending pathologic fractures due to bone metastasis: a preliminary study

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K. Wu
C.-H. Chang
R.-S. Yang

Keywords

Abstract

Summary. Aims: Pathologic fractures are typically more complicated to treat than traumatic fractures because of the need for extensive reconstruction Locking compression plates facilitate superior fixation of many different types of fractures compared with standard fixation. Several reports have been published concerning the use of locking plates for the fixation of pathologic fractures caused by (predominately) primary bone sarcomas. We report our preliminary experience using locking plates for treating pathologic fractures and impending pathologic fractures secondary to bone metastasis.Methods: Ten patients (4 males, 6 females; mean age = 65.5 ± 14.7 years) with 11 pathological fractures (n = 6) or impending pathological fractures (n = 4) due to bone metastasis underwent tumour resection and fixation with locking plates. Fixation was performed on the distal femur (n = 7), and proximal humerus (n = 4). Breast cancer and colorectal cancer were the most common primary cancer (8/11: 72.7%). Mean follow-up was 26.3 ± 4.7 months. Results: Nine constructs (82%) were intact at the time of last follow-up. Two patients required a second surgical procedure, one of which was implant- related. Implant failure occurred in 2 cases; 1 because of plate breakage and the other one because of screw pull out. The cases of implant failure were successfully treated conservatively and with repeat fixation. Conclusions: In this preliminary study, we found that use of locking plates for fixation of pathologic fractures and impending pathologic fracture due to bone metastasis was associated with a low rate of implant failure. Further studies, including a larger number of patients, are needed to determine whether locking plates are effective for fixing pathological fractures and impending pathological fractures secondary to bone metastasis.

 

Utilizzo di placche di bloccaggio nella fissazione di fratture patologiche accertate o prevedibili dovute a metastasi ossee: studio preliminare

Riassunto. Scopi: Le fratture patologiche sono maggiormente complicate, rispetto alle fratture traumatiche, in quanto necessitano di una più vasta ricostruzione. Quando paragonato alla fissazione standard, l’impiego di placche di bloccaggio a compressione facilita la fissazione superiore di diversi tipi di fratture. Sono stati pubblicati diversi resoconti sull’uso delle placche di bloccaggio per la fissazione delle fratture patologiche causate (prevalentemente) da sarcomi ossei primari. Riportiamo qui la nostra esperienza preliminare nell’utilizzo delle placche di bloccaggio per il trattamento delle fratture patologiche accertate o prevedibili dovute alle metastasi ossee.Metodi: Dieci pazienti (4 maschi, 6 femmine; età media=65,5 ± 14,7 anni) con 11 fratture patologiche accertate (n = 6) o prevedibili (n = 4) dovute a metastasi ossee, sono stati sottoposti alla resezione del tumore ed alla fissazione con placche di bloccaggio. La fissazione è stata eseguita sul femore distale (n = 7), e sull’omero prossimale (n = 4). Il cancro al seno ed il cancro colorettale erano i tumori primari più comuni (8/11: 72,7%). Il follow-up medio è stato di 26,3 ± 4,7 mesi. Risultati: Nove impianti (82%) erano ancora intatti al momento dell’ultimo follow-up. Due pazienti hanno avuto bisogno di un secondo intervento chirurgico, uno dei quali è stato corredato da impianto. L’impianto è fallito in due casi; uno a causa della rottura della placca e l’altro a causa del distaccamento della vite. I casi di fallimento dell’impianto sono stati trattati con successo tramite metodo conservativo nuova fissazione. Conclusioni: In questo studio preliminare abbiamo riscontrato che l’utilizzo di placche di bloccaggio per la fissazione di fratture patologiche accertate e prevedibili dovute a metastasi ossee è collegato ad un basso tasso di fallimento dell’impianto. Sono certamente necessari ulteriori studi che includano un maggior numero di pazienti, per poter comprendere se le placche di bloccaggio sono efficaci per fissare le fratture patologiche accertate e prevedibili conseguenti a metastasi ossee.

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