Esposizione occupazionale e rischio di sviluppare malattie croniche non trasmissibili: il ruolo dei marcatori molecolari ed epigenetici

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Luca Ferrari
Sofia Pavanello
Valentina Bollati

Keywords

Abstract

Le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) sono la principale causa di morte nel mondo e molti rischi professionali, fattori sociali, economici e demografici, sono stati associati al loro sviluppo. In genere, l’ereditarietà genetica e le diverse esposizioni ambientali, se considerate singolarmente, non sono sufficienti a spiegare la patogenesi delle MCNT. Occorre integrare questi fattori in uno scenario più complesso per poter comprendere quale sia il loro contributo nell’insorgenza delle malattie. L’epigenetica è una componente cruciale di questo scenario poiché le modificazioni epigenetiche sono legate a esposizioni specifiche e quindi potenzialmente in grado di rappresentare gli effetti dell’ambiente sul genoma, colmando così il divario tra l’assetto genetico e le esposizioni ambientali e permettendo di chiarire i meccanismi molecolari implicati nello sviluppo delle malattie. Attualmente i biomarcatori più promettenti, quali metilazione del DNA, le modificazioni degli istoni, l’espressione di microRNA, le vescicole extracellulari, la lunghezza telomerica e le alterazioni mitocondriali, sono stati valutati in ambito occupazionale mediante studi epidemiologici di coorte e caso/controllo. (il testo in italiano dell’articolo è a pag. 184).

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