Il contributo delle donne italiane immigrate nel "nuovo mondo" nella storia della salute al lavoro

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Silvana Salerno

Keywords

Donne italiane, immigrazione, storia, Stati Uniti d'America, salute al lavoro

Abstract

Introduzione: Molte donne italiane emigrarono negli Stati Uniti d’America (USA) negli anni 1881-1932 e furono costrette nei lavori poveri quali il lavoro a domicilio o il lavoro nelle emergenti fabbriche americane. Obiettivi: Analizzare il contributo delle donne immigrate italiane per il miglioramento delle condizioni di lavoro negli USA. Metodi: Sono stati selezionati e analizzati cinque casi dalla letteratura nazionale e internazionale. Risultati: I casi analizzati sono i seguenti: 1. La ricerca di Florence Kelley sulle condizioni del lavoro a domicilio delle immigrate siciliane a Chicago (1899); 2. Le 42 italiane morte nell’incendio della fabbrica di camicette di New York (1911) e la testimonianza al processo di Anna Gullo; 3. Il rapporto sulla condizione delle donne emigranti in USA di Irene de Bonis dei Baroni de Nobili e la Lega delle donne lavoratrici (1911); 4. Le sorelle Amelia, Quinta e Albina Maggia e il processo per il riconoscimento della malattia da radio (1928); 5. Il contributo di Geraldina “Jennie” Sirchio nell’esperimento della Test-Room delle officine Hawthorne di Chicago (1928). Conclusioni: Le giovani italiane emigrate, per supportare le numerose famiglie di origine, si esposero ai più diversi rischi come quello infettivo, il rischio di incendio, la pittura con il radio, la ripetitività del lavoro, ecc. Importanti inchieste, processi, leggi e riconoscimento di malattie professionali in USA furono avviate anche grazie al loro sacrificio che non va dimenticato. Il lavoro delle migranti va tutelato oggi come ieri e attuata la prevenzione.

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