Risk of occupational radiation-induced cataract in medical workers / Rischio di cataratta indotta da radiazioni in operatori della sanità

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S. Milacic

Keywords

Ionizing radiation, cataract, health care workers

Abstract

Background: Ionizing radiation  on the lens of the eye can produce a progressive cataract. Small cumulative doses, over a long time period, can produce adverse effects on the professional capabilities of health workers in the ionizing radiation zone. Objectives: The aim of this study was to ascertain whether occupational exposure to low levels of ionizing radiation can cause an increase in prevalence of cataract. Method: We compared a group with occupational cataract, consisting of 115 health workers in the ionizing radiation zone, and two control groups: a group of 100 health-care workers in the ionizing radiation zone, with a higher incidence of chromosomal aberrations, but without cataract; and another control group of 26 health-care workers with cataract, outside the zone; all risk factors for the development of cataract were considered: age, sex, difference in profession, duration of occupational exposure, years of service, level of blood sugar, blood pressure, arrhythmias, etc. Results: A more significant incidence of cataract was found in workers in the ionizing radiation zone, where the relative risk was 4.6; p<0.01. Radiology technicians showed the highest prevalence (63.5%), while physicians-radiologists and pneumologists were second (15.7%) and third (10.3%) respectively; nurses showed a 3.5% incidence and nuclear medicine department workers showed an incidence of only 1.7%. Other risk factors had an effect on the development of cataract (p<0.05). Conclusions: Occupational exposure to low doses of ionizing radiation, together with other risk factors, is a significant cofactor in the occurrence of cataract as an occupational disease among x-ray exposed health care workers. The categories most at risk are radiology technicians, followed by radiologists.

Rischio di cataratta indotta da radiazioni in operatori della sanità
Le radiazioni ionizzanti possono indurre la cataratta del cristallino dell’occhio. Gli effetti di basse dosi cumulative per un periodo di tempo prolungato possono compromettere la capacità professionale dei lavoratori che operano in zone con dispersione di radiazioni ionizzanti. Scopo di questo studio è stato valutare se l’esposizione occupazionale a bassi livelli di radiazioni ionizzanti possano aumentare la prevalenza di cataratta fra gli operatori esposti. Si è pertanto confrontato un gruppo di 115 lavoratori della sanità che avevano operato in zone con radiazioni ionizzanti e affetti da cataratta con due gruppi di controllo: il primo costituito da 100 operatori delle zone con radiazioni ionizzanti portatori di una elevata incidenza di aberrazioni cromosomiche ma non affetti da cataratta ed un altro gruppo di 26 lavoratori della sanità affetti da cataratta che avevano però operato al di fuori della zona con radiazioni ionizzanti. Sono stati presi in esame tutti i fattori di rischio noti come capaci di determinare l’insorgenza di cataratta: età, sesso, diversità nella professione, durata dell’esposizione occupazionale, anzianità lavorativa, glicemia, ipertensione, aritmie, etc. Una significativa più elevata incidenza di cataratta è stata riscontrata nei lavoratori della zona con radiazioni ionizzanti dove è emerso un rischio relativo di 4,6 (p<0.01). La più alta prevalenza (63,5%) è stata evidenziata fra i tecnici di radiologia mentre i medici radiologi (15,7%) e i pneumologi (10,3%) si situavano rispettivamente al secondo ed al terzo posto; le infermiere mostravano una incidenza del 3,5% ed i lavoratori operanti in medicina nucleare dell’1,7%. Anche altri fattori di rischio si sono dimostrati in grado di determinare lo sviluppo di cataratta (p<0.05). Emerge pertanto che l’esposizione professionale a basse dosi di radiazioni ionizzanti, in presenza di altri fattori di rischio, è un significativo co-fattore nel determinare l’insorgenza di cataratta tra i lavoratori della sanità che operano in presenza di radiazioni e come in questo caso debba essere riconosciuta come malattia professionale. Le categorie più a rischio sono rappresentate dai tecnici di radiologia e dai medici radiologi.
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