Stalking in nursing profession: behavior, consequences, coping strategies and gender difference

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Daniela Acquadro Maran
Antonella Varetto

Keywords

Gender difference – Coping – Anxiety – Depression

Abstract

Introduzione: L’analisi della letteratura ha evidenziato il rischio di vittimizzazione nelle professioni infermieristiche. Poche ricerche sono state rivolte su questa specifica popolazione alle differenze di genere delle vittime e le caratteristiche della campagna di stalking, alle conseguenze (in termini fisici ed emotivi) e alle strategie di coping. Obiettivo: L’obiettivo del lavoro qui presentato è quello di mettere a confronto l’esperienza di vittimizzazione di uomini e donne che operano in qualità di infermieri in strutture ospedaliere pubbliche.  Metodi: Un questionario autosomministrato è stato distribuito a 2.154 infermieri, 765 (35.5%) lo hanno restituito. Le vittime sono 221 (29.8%) di cui 172 (77.8%) donne e 49 (22.2%) uomini. Risultati: I risultati indicano che lo stalker è generalmente un uomo nel caso di vittima di genere femminile (76.2%) e una donna nel caso di vittima di genere maschile (71.4%). Per entrambi i generi lo stalker è nella maggior parte dei casi un conoscente (per le vittime donne=37.8%; per le vittime uomini=36.7%), che mette in atto una campagna di stalking per circa un anno. I comportamenti stalkizzanti causano negli infermieri più sintomi fisici (disturbi del sonno e debolezza, rispettivamente χ2=4.62, p=.024 e χ2=4.14, p=.043) rispetto alle colleghe, mentre nelle infermiere (che reagiscono aumentando la frequentazione di amici e parenti e parlandone con uno psicologo) hanno provocato più tristezza (χ2=15.67, p=.000) e paranoia (χ2=10.07, p=.002) che nei colleghi. Conclusioni: Possibili strategie di prevenzione del fenomeno vengono discusse, mettendo in luce la percentuale (8.2% tra le vittime di genere femminile, 5.8% tra quelle di genere maschile) di coloro che denunciano alle forze dell’ordine.

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