Indagine epidemiologica sulle patologie e sui disturbi muscoloscheletrici degli arti superiori in un gruppo di 2022 videoterminalisti / Epidemiological study of UL-WMSDs in 2022 VDU workers

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M. Meroni
N. Battevi
N. Vitelli

Keywords

Abstract

La letteratura relativa agli effetti sulla salute dell’uso del VDT ha da sempre evidenziato un complesso di disturbi muscoloscheletrici, con prevalente interessamento cervicobrachiale, potendosi quindi configurare anche l’attività a VDT come un fattore di rischio da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore. Un gruppo di 2022 lavoratori (1125 uomini; 897 donne), addetti al videoterminale per un tempo uguale/superiore a 20 ore settimanali, dipendenti di assicurazioni e banche (prive di attività di sportello), è stato sottoposto a valutazione clinico funzionale del rachide cervicale e degli arti superiori, seguendo un protocollo di indagine strutturato (anamnesi, esame obiettivo ed esame strumentale) volto alla individuazione di “casi anamnestici” e alla diagnosi di patologie da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori ed utilizzato da Medici del Lavoro. Accanto ai dati sanitari è stata anche raccolta una serie di informazioni per definire nel dettaglio il compito lavorativo svolto: orario di lavoro, tempo d’uso del VDT, autonomia gestionale, sistema di inserimento dati. La prevalenza di patologici è risultata pari al 1,9% nei maschi e al 5,8% nelle femmine, in sostanza analoga a quella riscontrata in popolazioni lavorative non esposte. Le donne inoltre presentano prevalenze di disturbi cervicali superiori rispetto ad un gruppo di riferimento, in particolare nella classe d’età 26-35 anni. Il campione non ha mostrato una associazione tra lavoro a VDT e patologie di interesse; affermazione confermata anche considerando le diverse variabili espositive. L’analisi dei “casi anamnestici”, effettuata per confronto con popolazioni non esposte, conferma la mancanza di associazione fra disturbi agli arti superiori e lavoro a VDT.

 

Epidemiological study of UL-WMSDs in 2022 VDU workers
Background: The literature dealing with the health effects of VDU work identified right from the beginning a group of MSDs, mainly affecting the cervicobrachial region, so that VDU work could be considered a risk factor due to biomechanical overload of the upper limbs. Objectives: The aim of the study was to assess the prevalence of symptoms and diseases of VDU workers. Methods: A cohort of 2022 workers (1125 males and 897 females) working at VDUs for a duration of time equal to or exceeding 20 hours per week, including insurance and bank employees (no desk activity), was submitted to clinical and functional assessment of the cervical spine and upper limbs following a structured protocol (case history, clinical and instrumental examinations), as used by occupational physicians, in order to identify “anamnestic cases” and diagnose upper limb biomechanical overload diseases. Besides medical data,  a series of data was also collected in order to obtain details of the work task: time schedule, duration of VDU use, organizational autonomy, data entry method. Results: The prevalence of subjects with UL-WMSDs was 1.9% for males and 5.8% for females, and basically similar to that found in non-exposed working populations. However, there did seem to be a correlation between cervical disorders and computer use, only for females. Conclusions: In the sample studied no association was shown between VDU work and onset of upper limb diseases, which was confirmed even considering the different exposure variables. Analysis of “anamnestic cases” made by comparison with non-exposed populations, confirmed the lack of association between upper limb diseases and VDU work.

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