“Phthisiophobia”: the difficult recognition of transmission of tuberculosis to health care workers / “Tisiofobia”: il difficile riconoscimento della trasmissione della tubercolosi agli operatori sanitari

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Michele Augusto Riva
Paola Roberta Ploia
Stefano Rocca
Giancarlo Cesana

Keywords

Abstract

Background: Even if the contagious nature of tuberculosis was universally accepted during the nineteenth century,  its transmission to health care workers (HCWs) was initially denied by the scientific community. Working among TB patients was not considered dangerous for healthy adults, so the potential risks for HCWs were branded as unwarranted “phthisiophobia” (fear of contracting tuberculosis). Objectives: This study aims at analyzing the problem of tuberculosis transmission among health care workers from an historical perspective, particularly highlighting the contribution made by the Italian Occupational Medicine community. Methods: Scientific literature and historical sources on different theories regarding tuberculosis transmission were investigated, specially focusing on the period at the turn of the 19th and 20th centuries. Results: At the beginning of the twentieth century, Luigi Devoto (1864-1936), an Italian pioneer in the field of Occupational Medicine, was one of the first scientists to conduct research on the transmission of tuberculosis among nurses. Since the 1920s several studies, conducted mainly on medical and nursing students, confirmed the risk for HCWs. However an international consensus on this issue was only achieved during the 1950s, when the institution of mandatory chest radiographs on admission for all patients significantly decreased the cases of tuberculosis among HCWs. Conclusions: Devoto was one of the first scholars who postulated the transmission of tuberculosis to HCWs. He also theorized that hospital personnel with active disease could also be a source of contagion to patients. Nowadays, “third party risk” and latent tuberculosis infection pose a new challenge for occupational physicians in hospitals.


“Tisiofobia”: il difficile riconoscimento della trasmissione della tubercolosi agli operatori sanitari.
Introduzione:Nonostante la natura infettiva della tubercolosi sia stata riconosciuta nel XIX secolo, la sua trasmissione aglioperatori sanitari (OS) è stata inizialmente negata dalla comunità scientifica, soprattutto nel Nord Europa e negliUSA. Il lavoro a contatto con pazienti affetti da tubercolosi non era considerato pericoloso per individui adulti insalute, pertanto l’ipotesi di un rischio per gli OS era ritenuto ingiustificato e bollato come “tisiofobia”. Obiettivi:Questo studio ha come scopo quello di analizzare il problema della trasmissione della tubercolosi negli OS attraversouna prospettiva storica, focalizzandosi sul contributo offerto dalla Medicina del Lavoro italiana. Metodi: E’ statacondotta un’analisi della letteratura scientifica e delle fonti storiche, con particolare riferimento al periodo a cavallotra Ottocento e Novecento. Risultati: Agli inizi del XX secolo, Luigi Devoto (1864-1936), pioniere della Medicinadel Lavoro italiana, fu uno dei primi scienziati a condurre ricerche sulla trasmissione della tubercolosi tra gliinfermieri. A partire dal 1920 diversi studi, condotti principalmente su studenti di medicina e infermieristica,hanno confermato il rischio. Tuttavia, un consenso internazionale su questo tema è stato raggiunto soltanto neglianni cinquanta, allorché la radiografia del torace obbligatoria per tutti i pazienti ha determinato una riduzione significativadei casi di tubercolosi tra gli OS. Conclusioni: Devoto fu uno dei primi ad ipotizzare la trasmissionedella tubercolosi agli OS, teorizzando anche che quest’ultimi potessero costituire fonte di contagio per i pazienti.Oggi, il “rischio verso terzi” e l’infezione tubercolare latente rappresentano una nuova sfida per i medici del lavoronegli ospedali.
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